Aprire il cuore, tacere la mente


Dolce sonno, mi rivedo nei tuoi sogni svanire ed al giorno apparire,
in me senza tregua, come in un infinito gioco.
Al caldo amore che soffia la tenebra siede il mito della mia tradizione, lotte, conquiste, sconfitte. Nel mezzo della prosa, della forma costruita dei racconti evoco immagini del tempo perché mi mostrino un’identità perduta. Chi siamo? Generazione X, Z, Millenial?

Il mio cuore contiene antichi lasciti: Sono figlio? Sono padre? Sono madre?

E questo corpo mi ricorda ogni abuso che accettiamo dalla società, dalla famiglia, dalla cultura, dalla natura. C’è un destino crudele per l’uomo e c’è un destino soave per l’uomo. C’è un destino passivo e c’è un destino attivo per l’uomo.

Questa mattina ho visto un uomo lottare per una coperta, vessato, umiliato, per un pezzo di calore perduto. Ed io che lotto per la mia posizione nel mondo, per la mia personalità, per la mia che cosa? Posso forse non farlo? C’è un destino nella visione della realtà, c’è una forma di empatia nell’intelligenza che svela la realtà.

Non v’è nulla di proprio. Tutto ciò che è trattenuto è distrutto, imprigionato. Ma che cosa è una cornice allora, un confine, un margine? È proprio qui che accade il vuoto, negli spazi senza definizione, protetti da uno scudo di vibrazione, in levare, in sottrazione nei confronti di una società che vive di addizione, consumo, estrazione.

Propongo di rompere gli schemi della seduzione, creare nuove immagini del mondo, abolire la dittatura del marketing, creare comunità solidale, semplificare e agire con lungimiranza.

Bisogna imparare a canalizzare l’energia sessuale. Creare bolle di possibilità verso l’infinito e includere nuove realtà di mondo: aprire il cuore e tacere la mente, pensare collettivo e amare l’individuo.


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