Quaderni divergenti (3): il viaggio


Siamo donne e uomini interiori, entrambe le facce della Natura in ogni corpo singolo: esperienza di esposizione di genere.

Largo il tempo e in ogni dove scorre diverso. Viaggio ed una forma di liberazione, forse di fuga, come unica via per comprendere il silenzio.

Il nostro corpo è una grande centrale  di trasmissione, una piccola pellicola trasmutata dell’universo, un’onda fatta d’ogni elemento terreno e oltre. Siamo Terra, il Pianeta, e una sua generazione.

Sono un costume vivente. I miei semi germogliano su un terreno che sto arando, con un intento di semplicità.

Il Perù che mi fa piangere, attivare il mio cuore di un antico battito primordiale e corale: è la libertà delle montagne, l’immediatezza del mare, il canto fertile e confuso delle 10.000 cose.

Grazie, ad ogni passo sono nudo e ritorno al grembo della Madre.


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